Nella prima lezione, prettamente teorica, del workshop di fotografia di ritratto abbiamo visto, partendo dalla pittura, le varie tipologie e generi di ritratto che si possono affrontare. Abbiamo visto come certi autori riescano a creare degli stili ben definiti, facilmente riconoscibili grazie ad una coerente gestione della luce, del soggetto, dell’ambientazione e della posa. Una foto di Peter Lindbergh (RIP) è sicuramente molto diversa da una di David Lachapelle o della Leibovitz.. tanto per citare tre “divinità” della fotografia.
E’ arrivato il momento di fare pratica, in studio, con la nostra Eva: una ragazza adatta ad affrontare un ritratto sia di tipo classico che pittorico (che è, attualmente, il genere che amo) e una ottima scusa per inaugurare il nuovo fondale “paesaggio toscano che fa molto Monna Lisa” che ho preso, per l’occasione, su Amazon.
Useremo due set diversi: uno, ormai un “must” del mio studio con il divano stile impero, i fondali in microfibra e una semplice sedia in legno. Vogliamo una illuminazione molto morbida, che otterremo usando un flash Godox da 400W diffuso da una ombrella “cuffiata” di 180cm (..più grande e vicina e la sorgente luminosa, più le ombre saranno morbide…)…. bella grande 🙂
Finiamo di far foto tardi, per le 23.00: stanchi, ma soddisfatti e pronti per la prossima uscita: si cambierà completamente genere, ritratto ambientato in esterna, con un altra modella che poserà per noi: Gaia.