La fotografia analogica non è morta e sempre più appassionati tornano, in un momento di nostalgia o per la prima volta, alla fotografia “argentica”: quindi perchè non proporre, ai partecipanti dei nostri corsi, un nuovo corso di fotografia dedicato allo sviluppo e alla stampa del rullino fotografico?
Calogero Chinnici (AKA Geros , dal nome del suo negozio, Foto Geros) ha 40 anni di esperienza alle spalle (“… ho iniziato a lavorare ai tempi del fotolito” , esordisce generalmente nelle presentazioni dei corsi… 🙂 ) e , quindi, perchè “non sfruttarla” e mettere su un nuovo corso di fotografia di sviluppo e stampa analogica, una “edizione riservata per pochi intimi“, in cui insegnare lo sviluppo del rullino per arrivare alla fase finale, quella della stampa su carta fotografica?
L’idea è piaciuta e il corso è arrivato alla seconda lezione… lo sviluppo del rullino fotografico 🙂
Nella prima lezione, di introduzione alla camera oscura, si sono viste le varie attrezzature necessarie e accessori per lo sviluppo e la stampa, dalle varie tipologie di ingranditore fotografico, i tank per lo sviluppo, termometri, timer, vaschette… tutto questo nel mio ex-ufficio ormai diventato un laboratorio, una camera oscura attrezzata per lo sviluppo e la stampa.
Nella seconda lezione si è iniziata la pratica, prima delle prove di sviluppo con dei negativi “sacrificali” (dei vecchi NEOPAN 400 che, cmq, funzionano ancora bene, magari aumentando il tempo di sviluppo) e poi con dei negativi esposti nella settimana precedente dai partecipanti, Antonella, Giulio e Luciano): una cosa è imbobinare, al buio, un negativo vuoto.. un altra un negativo con impresse, ancora latenti, le immagini scattate con tanta cura. Perché quando si scatta in analogico l’approccio cambia completamente.. il digitale ci ha viziato troppo! 🙂
Finalmente i tre negativi, a turno, finiscono arrotolati nella spirale al sicuro nel buio della tank. Luci accese. Si inizia con la fase dello sviluppo del negativo…. sviluppo, arresto, fissaggio e lavaggio! Diamoci da fare, mano ai timer!
Usiamo dei prodotti della Ilford, l’Ilfosol 3 (1 + 9) per lo sviluppo e del Ilford Rapid Fixer per la fase fissaggio.
6 minuti e mezzo per i primi due rullini, degli HP5, 7 minuti e mezzo per il Neopan scaduto, diamogli più contrasto.
Si arriva alla fase del lavaggio, che dura una decina di minuti. Sbobiniamo i negativi e… si, ci sono… facce sorridenti… ! Si “vede qualcosa” 🙂
Rullini appesi nello stendino artigianale…. sono le 23 e passa…. vedremo i risultati di questa prima lezione la prossima settimana 🙂
… alla prossima!